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AVVISO: Questo non è un sito medico. E' soltanto il diario alimentare di una ragazza che, appunto, è in lotta con la linea.
Vi consiglio, pertanto, nel caso in cui cerchiate consigli alimentari, di rivolgervi a persone qualificate (medici, nutrizionisti, dietisti)


sabato 30 luglio 2011

Pranzo fuori e scarpe nuove

Oggi con il mio ragazzo siamo andati a pranzo fuori.
Siamo stati in un bellissimo ristopub da queste parti (il Ribotta Ristopub), che fa roba buonissima.
E' stato strano dire alla cameriera "Un piatto classico, ma SENZA PATATINE FRITTE". Cavolo, non pensavo che avrei mai pronunciato la parola "senza" vicino a "patatine fritte"!
Scherzi a parte, ordinare il pranzo è stata un po' una sofferenza: era triste guardare il menù e trovarci cose buonissime che non potevo ordinare (tipo il tris di canederli o le patatine fritte o il sufflè al cioccolato); quasi quasi mi stavo pentendo di aver deciso di uscire...
Quando invece è arrivata la roba da mangiare, mi sono del tutto ricreduta: la tagliata era ottima, sebbene di contorno avesse le verdure grigliate invece delle patatine. L'insalata anche. Avevano persino la coca cola zero (bevanda concessami dalla dietista). Insomma, mi sono con sollievo accorta che si può fare un pranzo soddisfacente anche senza tutte le schifezze che in genere ordino. Che io stia finalmente imparando un nuovo stile di vita? E' troppo presto per dirlo. Per ora l'importante è che le cose procedano nella giusta direzione.
Al ritorno dal ristopub mi sono comprata un paio di scarpe da montagna. Non sono proprio degli scarponi, ma delle scarpe per poter comunque passeggiare in tranquillità, anche eventualmente sui prati. Bellissime, le ho anche pagate un po' una fortuna... Mi servivano? Boh!
Perchè vi dico questo? Per introdurvi a un altro mio problema: lo shopping compulsivo. Ebbene sì, ragazzi, quando sono un po' giù di corda, ma in fondo anche quando sono euforica o anche indifferente, finisco con il comprare un sacco di cose inutili delle quali, fino al momento della digitazione del pin del bancomat, sono assolutamente convinta di non poter fare a meno.
Ovviamente, con l'inizio della dieta (e della sottile frustrazione di fondo che accompagna le giornate di rinuncia) anche lo shopping compulsivo ha cominciato a lievitare. Nel giro di una settimana ho già comprato un sacco di cose che per la verità erano tranquillamente evitabili: le scarpe di oggi, una borsa, un grembiule da cucina, due giacche di pile...
Ma che ci posso fare? Non posso mica togliermi tutti i vizi in un solo momento.
Per ora dobbiamo pensare al cibo...
Ora vi saluto: provo a mettermi un po' al lavoro.
xxx
Incasinatissima

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